LINGUAGGIO RADIOFONICO E TELEVISIVO
A cura di: Gian Luigi Pezza  
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Lezione 13

15 . Cambiamenti sociali per effetto della TV

La televisione ha determinato cambiamenti sociali rilevanti sia nella vita collettiva sia in quella familiare. Nella società ha dato un contributo culturale di notevole portata consentendo a fasce sociali meno progredite, confinate nella realtà di una vita paesana e ancora rurale, di scoprire il mondo. Basti pensare al contributo che la televisione ha dato alla conoscenza della lingua. Come scrive Di Mauro (32) “l’italiano parlato ha avuto una crescita altrimenti impensabile”. Altri cambiamenti sociali si sono verificati addirittura nel modo di vestire (33).

Con l’avvento della televisione anche la famiglia muta le sue abitudini quotidiane; il televisore, collocato nell’ambiente dove essa è solita riunirsi per desinare, diventa un punto focale di attrazione, occupa il posto del capofamiglia, il quale, in un silenzio quasi religioso, conserva il solo privilegio (e non sempre) di essere l’unico autorizzato a toccare i comandi dell’apparecchio (34).

I sociologi, gli psicologi e in generale gli intellettuali hanno più volte sottolineato negativamente questi aspetti della vita familiare (35) (si passa troppo tempo davanti al televisore, di conseguenza si legge meno, la conversazione familiare è quasi scomparsa, addirittura la TV è stata accusata di favorire l’obesità, perché incantati dai programmi taluni sono portati a mangiucchiare dolcetti vari); anche se in parte le osservazioni sono fondate, ritengo che questo sia un modo molto cittadino e borghese di vedere la situazione: la televisione è un fenomeno che fin dall’inizio ha interessato maggiormente la vita dei piccoli centri, dei paesi, dei casolari di campagna nei quali, prima dell’era televisiva, non si leggeva, non si conversava (gli uomini erano all’osteria, i piccoli a letto, le donne sbrigavano le faccende domestiche) e s’ingrassava meno solo perché le condizioni economiche erano limitate.

Fortunatamente la televisione è entrata con prepotenza nelle realtà socioculturali meno progredite e ha esplicato e continua ad esplicare (anche se in misura minore dell’inizio) effetti culturali estremamente positivi. Nonostante la diffusione dei computer, dei CD-Rom e di Internet, la televisione continua ancora a costituire la più efficace forma integrativa di apprendimento dopo la scuola.

Naturalmente i pericoli, ai quali possono andare incontro le fasce sociali meno provvedute, sono molti come ad esempio:

  • la difficoltà di distinguere le notizie dalle opinioni, soprattutto quando queste assumono autorevolezza perché espresse da personaggi che hanno raggiunto grande popolarità (36);
  • l’influenza che possono rappresentare i continui riferimenti ai sondaggi d’opinione, non sempre presentati adeguatamente, ma efficaci per la presunta autorevolezza della televisione (37).

Né può essere trascurata l’influenza negativa provocata sia dalla sgrammaticatura della lingua usata in televisione, sempre più infarcita di neologismi (38), intercalari (39), e di frasi fatte (40), sia da quei programmi che purtroppo attraggono una gran parte di pubblico e che vengono chiamati TV spazzatura o TV deficiente, come l’ha definita poco tempo fa la consorte del presidente della Repubblica, signora Ciampi.


32 Tullio Di Mauro: Lingua parlata in TV in Televisione e vita italiana, Torino, ERI, 1968

33 Alla fine degli anni ’50 in alcuni paesi, le donne vestivano e si acconciavano i capelli ancora come le loro nonne, il fatto che esistessero parrucchieri per signora era del tutto ignorato.

34 Questa visione apocalittica della famiglia, assolutamente reale alla fine degli anni ’50, è andata via via scomparendo. Il televisore, anche se continua a essere trattato con un particolare riguardo rispetto agli altri elettrodomestici, non rappresenta più per fortuna un totem, anche se frequentemente è ancora oggi usato quale baby sitter.

35 Si è parlato di lavaggio del cervello, di persuasione occulta, di invito al consumismo

36 Mi riferisco ai giornalisti professionisti Costanzo, Vespa, Biagi, Santoro, Lerner, Ferrara ma anche a personaggi del mondo dello spettacolo come Benigni, Fiorello, Zanicchi ecc. 37 Alla vecchia frase “l’ha detto la radio” si è sostituita “l’ha detto la televisione”.

38 “Be’ lei ora è microfonato” (Costanzo), “Vuole un aiutino” (Scotti). “Il magistrato ha interrogato il supertestimone….”

39 “detto ciò”, “come dire” (divenuto ormai un autentico tormentone, ripetuto più volte, in ogni dichiarazione da parte di attori, politici o altri intervistati).
40 “aiuti umanitari” (esistono aiuti che non sono umanitari?), “inchiesta a 360 gradi”, “indagine conoscitiva” (esistono indagini che non siano conoscitive?), “giungla retributiva”, “ampia convergenza” ecc.


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Theorèin - Aprile 2005